9 gennaio 2017

Step #25 - SINTESI FINALE

Per concludere in gran stile questo blog ecco a voi una bella sintesi fiabesca. Buona lettura!



C'era una volta un bellissimo colore, il blu oltremare. Egli proveniva da una ricca famiglia, era molto pregiato e richiesto nel mondo della pittura (step #18) ed elogiato dai più celebri musicisti (step #5). Era sempre a contatto con tanti personaggi famosi (step #21), dal mondo del cinema (step #7) a quello della cucina (step #12). Era un grande viaggiatore infatti era conosciuto in tutto il mondo (step #2), sia reale che virtuale (step #3), sia moderno che antico (step #4); non c’era persona che non lo conoscesse, si parlava di lui persino nei detti popolari (step #8). Per non parlare del mondo degli affari: chiunque chiedesse una mano all'oltremare non andava di certo in rovina; emblemi (step #10) e pubblicità (step #15) non persero tempo e ne ripresero ogni sfumatura. Nonostante, come si può capire, fosse un tipo molto impegnato, trovava comunque il tempo per coltivare le sue passioni: la scienza (step #6), la chimica (step #14), l’architettura (step #22), il design (step #16). Riuscì persino a brevettare (step #17) un macchinario che lo aiutasse nel suo lavoro. Insomma, la sua vita era praticamente perfetta, tanto da fare invidia al più ricco dei ricchi e al più brillante dei geni.

E
 infatti un giorno, un tipo molto geloso e molto meno famoso tentò di rubargli la scena. Era l'azzurrite, un lontano cugino del nostro protagonista, che si spacciava per il vero e l’originale, accusando l’oltremare di essere solo una scadente versione selvaggia (step #23). Ma il nostro protagonista non si fece di certo intimorire! Egli sfoderò le sue carte migliori: presentò il suo documento d’identità (step #1) e i suoi biglietti da visita (step #9 e step #19). Era certo che quel piccolo furfante non l’avrebbe passata liscia. D'altronde lui era stato ammirato sulle passerelle di alta moda (step #20), gli erano stati dedicati dei quadri e persino un fumetto (step #13). Ne era certo: la gente lo avrebbe riconosciuto e avrebbe continuato ad ammirare e credere solo a lui. Fu così. Si liberò del suo perfido cugino e per evitare simili disguidi futuri fece pubblicare un documento (step #11) che accertasse la sua autenticità.

Giunse
 poi la vecchiaia, ma egli non temeva la morte: sapeva di aver lasciato un segno indelebile nel mondo, sapeva che la sua gloria sarebbe stata immortale. E infatti dopo la sua morte non fu dimenticato. Si dice che nelle giornate più serene in cielo si riesca a vedere la sua nuvola (step #24), con le fattezze di una matita e riportante tutte le sue caratteristiche principali, in modo che nessuno lo scordi e nemmeno lo confonda con qualche furfante che cerchi di rubargli la scena.


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